a cura di Antonio DI TRENTO
IL FESTIVAL DEI RECORD DEL “DITTATORE ARTISTICO” CLAUDIO BAGLIONI SI È CONCLUSO NEL MIGLIORE DEI MODI: DATI TRATTI, CANZONI ORECCHIABILI E SPETTACOLO ASSICURATO. CON L’AIUTO DI MICHELLE HUNZIKER E PIERFRANCESCO FAVINO LA 68° EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA DI SANREMO È SCIVOLATA VIA COME L’OLIO.
Dopo il triennio di Conti che pareva non potesse avere un seguito migliore, “stradafacendo”, il cantautore romano ha dimostrato in soli tre mesi di essere un fuoriclasse anche nel ruolo affidatogli dalla Rai. La stessa azienda che per voce del direttore della rete 1, Andrea Teodoli, fa sapere che sarà proprio questo il nuovo corso delle prossime edizioni della kermesse. Non più conduttori nati al timone, ma musicisti affermati.
In tanto trionfano i promessi vincitori, Ermal Meta e Fabrizio Moro, seguiti da Lo Stato Sociale, tormentone nei secoli dei secoli (amen) e da Annalisa al terzo, pure troppo comodo per lei, posto. La serata conclusiva ha visto l’assegnazione anche di altri premi importanti: quello della Critica intitolato a Mia Martini per la categoria Campioni andato a Ron con il brano ‘Almeno pensami’; premio della sala stampa ‘Lucio Dalla’ categoria campioni al gruppo Lo Stato Sociale con il brano ‘Una vita in vacanza’; il premio “Sergio Endrigo” per la miglior interpretazione ad Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico con il brano ‘Imparare ad amarsi’; premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo a Mirkoeilcane con il brano ‘Stiamo tutti bene’; premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale a Max Gazzè per ‘La leggenda di Cristalda e Pizzomunno ‘; il premio TIMmusic ad Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano ‘Non mi avete fatto niente’. Nella categoria giovani il vincitore è stato Ultimo con il brano “Il ballo delle incertezze”. È iniziato, da parte della Rai, il giorno dopo la finale, il corteggiamento a Baglioni per la nuova edizione.
Il segnale è arrivato da un mazzo di fiori consegnato durante la conferenza stampa, proprio al cantautore, da parte dei vertici dell’azienda televisiva nazionale. «Per ora sono solo fiori e opere di bene, vediamo se proseguono… – ha detto con una risata Baglioni – il vantaggio di fare il Festival a Sanremo è che ti arrivano i fiori, se lo facessimo a Carrara mi arriverebbero blocchi di marmo». Con velata ironia il cantante non retrocede e non avanza, ma insinua quanto basta. Conclude la sua avventura chiarendo ancora una volta il concetto contenuto alla base della sua edizione: «Non bisogna solo inseguire il pubblico nei gusti, ma anche precederlo. Sanremo non deve essere solo la destinazione finale, ma anche ‘origine e la fonte di quello che è il movimento musicale e artistico».