Articolo e fotografie a cura di Marinella Cucciardi
Il suo motto è “La fatica esiste, è la componente di questo percorso chiamato vita”.
Cosi’ Roberto Cerè, ospite allo Yacht Club nel Principato di Monaco, ha esordito per presentare il suo libro “Se vuoi puoi”. Erano presenti i 100 coach della “Scuderia Cerè” provenienti da tutte le regioni d’Italia, accolti da Bernard d’Alessandri, Direttore e Segretario generale dello Yacht Club de Monaco e dall’Ambasciatore d’Italia Antonio Morabito, che hanno ospitato la presentazione del libro nel Salone d’onore, teatro delle mostre dedicate al Mediterraneo e al mare, in omaggio alla missione del club “Art de vivre la mer” con curatela di Paola Magni.
La “XIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”, che ha l’alto patronato del Presidente della Repubblica ed è promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, era dedicata al tema: “Scrivere la Nuova Europa: Editoria italiana, Autori e Lettori nell’Era Digitale” e quest’anno ha accolto nel Principato di Monaco, oltre a Cerè, gli scrittori Nicola D’Imperio, Paolo Gambi, Paolo Aldo Rossi, Ida Li Vigni, Samuel Patellaro, Ivan Borserini, Adolfo Panfili e Valeria Mangani.
Quando nel 2010 è stato pubblicato “Se vuoi puoi” di Roberto Cerè, la casa editrice e gli editori Francesco Bogliari e Rosamaria Sarno si aspettavano certamente un buon successo, ma non così costante e duraturo come si è poi verificato, con decine di migliaia di copie vendute e varie edizioni successive. Roberto Cerè ha poi lanciato il programma Real Result Coach, un percorso di 24 mesi che guida un gruppo ristretto e selezionato di professionisti a imparare e praticare il mestiere del coach-life. In questo contesto è nata la collana che porta lo stesso titolo del libro, il primo esempio non soltanto in Italia di un progetto editoriale collettivo nato e cresciuto nell’ambito del coaching.
I volumi applicano la filosofia del “se vuoi puoi” a tutti gli ambiti della vita: da quello privato a quello professionale. Il progetto si è arricchito ulteriormente con la creazione della collana “Le vie del successo” che ospita titoli dal taglio più pratico e operativo e con la pubblicazione dell’ “Agenda Se vuoi puoi”. Roberto Cerè ha iniziato il suo discorso ringraziando dell’ospitalità allo Yacht Club di Montecarlo e dichiarandosi privilegiato di poter incontrare i professionisti del Real Result Coach, e tutti gli ospiti.
Ha poi proseguito dicendo che più che parlare del suo libro che si legge e si presenta facilemente “mi piacerebbe fare un percorso insieme a voi per arrivare a riconoscere quali sono i segni del successo. Vorrei parlarvi della nostra esperienza: siamo un team di persone e stiamo girando il mondo, siamo insieme da due anni e siamo venuti già due volte qui a Montecarlo poi siamo stati a Saint Moritz, Dubai e arriviamo dalle Canarie. La prossima tappa è New York per la maratona. Attenzione non si tratta di far turismo, in ogni luogo dove andiamo incontriamo ospiti eccellenti che ci aiutano a crescere come per esempio Arrigo Sacchi e Preziosi, oppure diverse personalià dell’ industria, dell’ impresa, dello sport, della letteratura.
I ragazzi che fanno parte del Real Result Coach sono studenti, professionisti, avvocati, commercialisti, altri degli impiegati e tutti si stanno mettendo in discussione per raggiungere la loro dirigenza. Hanno dedicato del tempo e della fiducia in se stessi, affrontando questo percorso di due anni che li sta mettendo alla prova…è come se si trovassero dentro una lavatrice gigante che rimescola le loro convinzioni e competenze, per permettere loro di conseguire una certificazione finale.”
Cerè ha poi evocato le sue collaborazioni importanti:” Ho avuto la fortuna di lavorare 5 anni con il Sig. Tods, con l’ amministratore delegato Mattell Giochi Preziosi che mi hanno chiesto di aiutarli in un processo per predere delle decisioni, perché poi il fine che abbiamo tutti noi è quello appunto di essere decisionali e spesso si deve decidere rapidamente, quindi è importantissimo capire come prendere delle decisioni in modo intelligente. Il mio impegno è una testimonianza per ricordare al mondo che noi italiani siamo un popolo di inventori, che abbiamo una storia e una filosofia straordinarie e che la nostra imprenditoria è eccezionale, solo che a volte tutto è macchiato dai pettegolezzi giornalistici che fanno dimenticare le nostre eccellenze.”
Continuando a sollecitare la sala a seguirlo nel suo percorso, Cerè ha proseguito “Vorrei sfruttare il tempo a disposizione per poter fare emergere alcuni pensieri e alcuni ragionamenti che già albergano in voi, ma che spesso a causa della quotidianità vengono dimenticati. Molti mi chiedono come ho fatto ad arrivare ad abitare a Montecarlo partendo in realtà da un quartiere milanese non tra i migliori e avendo fatto inizialmente un percorso di studi da geometra, e solo a distanza di tempo l’università.
Molto spesso le persone confondono il successo con qualcosa di difficile, come qualcosa di complesso per cui non ci provano neanche. Credono che sia o totalmente fortuna oppure che ci voglia un talento straordinario. In realtà il talento non ha nulla di straordinario, è solo che deve essere allenato, in qualche modo scomposto, genializzato per “consapevolizzarlo” e soprattutto essere descritto e raccontato su un foglio bianco. Il mio mestiere è un po’ quello di modellare e andare a scoprire quali sono i modelli di eccellenza, cioè studiare uomini di successo per capire che cosa ci sta dietro e perché fanno bene quello che fanno.
Qualche anno fa, ho dato la mia consulenza all’ospedale Niguarda di Milano per la cardiochirurgia e nella terapia intensiva neonatale dove ahimè nascono bambini prematuri, bambini malformati, perché in tutti e due i reparti c’erano due primari di eccellenza e volevo capire come operavano. Ho “studiato” questi due professionisti, per aiutarmi a capire da cosa è costituito questo talento e queste eccellenze.
In tutti questi anni, soprattutto negli ultimi quattordici, ho affiancato questo tipo di personaggi e vedendo un pochino anche il mio percorso di carriera ho scoperto che anche se può sembrare semplicistico, però è la verità, il successo è molto più semplice di quello che uno possa aspettarsi.
Ci sono delle piccole cose che tutti conosciamo ma che purtroppo spesso non ci ricordiamo di fare: ad esempio scommetto che tutti sanno che mangiare più frutta e più verdura fa bene, però non tutti lo fanno, tutti sappiamo che fare movimento fa bene però non tutti lo facciamo…Allo stesso modo gli elementi che costituiscono il successo sono cosi’ semplici che è proprio questa semplicità che ci fa dimenticare la loro applicabilità, perché a volte le cose semplici le diamo per scontate. Quando nasciamo siamo vuoti, col tempo ci riampiamo delle informazioni che ci da’ l’ambiente circostante, la famiglia, la scuola, il lavoro. Il nostro cervello organizza queste informazione, le mette tutte in schedari per cui quando abbiamo bisogno di prendere delle decisioni usiamo cio’ che il nostro cervello ha registrato.
Più siamo in grado di aumentare la possibilità di accumulare informazioni esponendoci a nuove esperienze, più possiamo imparare e quindi cambiare la nostra vita. Certo questo genere di apprendimento non è facile e comodo, tutto quello che ci migliora spesso costa fatica, come quando si va in palestra che se si è ben lavorato i muscoli dopo fanno male. Migliorare è anche porsi nuovi obiettivi ed è costruendosi e trasformandosi che si cambia una vita ordinaria in una vita straordinarie, persone ordinarie in persone straordinarie.”
Cerè ha poi portato come esempio del suo metodo le persone che oggi partecipano al Real Result Coach, sottolineando che nessuna di loro aveva mai pensato di partecipare a una maratona, impegno non da poco, oppure di scrivere un libro. Grazie alla loro testimonianza, i partecipanti diventano agenti di cambiamento poiché dimostrano dierttamente come è possibile impegnarsi, superarsi e migliorarsi.
Cerè ha poi insistito sulla difficoltà di questo processo: “La fatica esiste ed è la componente di questo percorso chiamato vita. Nelle vita ci sono tante cose belle, ma nel quotidiano anche tante cose che richiedono il nostro impegno, dalle situazioni più semplici a quelle più complesse che spesso ci obbligano a mandar giù qualcosa che non ci va…e la capacità di smussare il nostro carattere per adattarsi e andare avanti è la fatica di cui parlo, quella che serve per cambiare e imparare! Impegno, energia, avere un programma per non lasciare agire il caso al posto nostro, ecco il segreto.
Spesso siamo portati a non prepararci a quello che vivremo e questo fa si che la vita ci sorprende impreparati. Cercare di preoccuparci prima di quello che potrà accadere ci puo’ dare la possibilità di essere più reattivi e efficaci e di cogliere quello che conta veramente per avere successo in quella determinata situazione, che sia in famiglia o sul lavoro. E essere preparati ci da’ anche un’aria di sicurezza che non passa inosservata. Le persone non ci valutano solo per quello che diciamo ma per quello che facciamo, non ci valutano per le nostre intenzioni ma per la percezione che hanno di noi, e più siamo sicuri di noi stessi più il messaggio che inviamo è positivo! Per esempio, durante una riunione di lavoro possiamo avere un’ottima idea, ma se siamo troppo stressati o agitati nel presentarla, essa non avrà successo. Questa è l’importanza della percezione esterna sull’intenzione interna. Per cambiare questo percepito e iniziare a governare questo percepito bisogna ricordarsi che vinceremo sempre e per vincere sempre non intendo “io sopra di te” ma “io con te”. Se io riuscirò a potenziare te, se io riuscirò ad aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi divento il primo interlocutore con il quale tu vorrai parlare.
Vi svelo una delle strategie dell’interagire con gli altri, molto semplice ma efficace: se noi saremo in grado di portar via energia negativa da una conversazione, da una relazione, da una situazione e portare invece energia positiva, il successo è assicurato. Bisogna trasformarsi in detective, concentrandosi per cercare di captare quando inizia a sorgere il seme di una situazione poco gradevole e trovare il modo di neutralizzare il negativo. Lo sforzo da fare nel quotidiano e che deve diventare un’abitudine spontanea è dunque quello di evitare sempre le polemiche ed essere al contrario persone energiche e solari.”
Roberto Cerè ha poi preso esempio dalla sua personale esperienza per dare una testimonianza della sua concenzione di come affrontare la vita, raccontando come per lui riuscire finalmente a stabilirsi nel Principato di Monaco è stato un grande traguardo: “Ci venivo da piccolino con i miei genitori d’estate, guardavo questo posto e neanche osavo pensare di poterci vivere, lo guardavo con grande rispetto e con grande piacere, e questa immaginazione poi è diventata realtà.
Quali sono gli obiettivi del tuo team dopo due anni di esperienza, incontri e insegnamenti con te?
I partecipanti al Real Result Coach alla fine di questo corso diventeranno degli allenatori di talenti, degli allenatori di competenze e, con un parolone che non ci meritiamo ancora, degli allenatori di vita. Per poter vincere bisogna sbagliare diverse volte, cioè se noi impariamo ad imparare è la cosa più importante. Oggi più che sapere le cose è importante saperle trovare. L’ abilità sta nell’ imparare più che nel vincere. Noi faremo un master itinerante perché prenderemo il meglio di ogni località e incontreremo tantissimi ospiti tra imprenditori di aziende di successo che vengono a raccontarci le loro esperienze. Abbiamo il capo della Scuderia Ferrari, l’Amministratore Delegato di Benetton, il capo di Mattel, i creativi delle Disney, allenatori di serie A.
Da dove nasce tutta questa positività e l’idea di essere coach di vita per se stessi e per gli altri?
Nasce dall’esigenza di mettere a posto il proprio cassetto. Io non ero a posto, non avevo le cose a posto, ero cicciottello, non andavo benissimo a scuola e non avevo quello che avrei voluto avere; poi ho iniziato a leggere quello che ai tempi era disponibile, grazie alla lettura ho cominciato a cambiare e a migliorarmi e ho visto che più leggevo più avevo argomenti, in realtà non era la magia della lettura ma era l’ampiezza di vocaboli. La letturatura aumenta il numero della conoscenza di vocaboli e più vocaboli hai acquisito più flessibile divieni, cioè hai più strumenti. Se ti vengono fatte 5 obiezioni e tu hai 6 risposte ovvio che hai vinto tu.
I miei clienti hanno trovato in me uno specchio con cui potersi raccontare e hanno trovato un’empatia per capire davvero quali sono gli elementi scatenanti della loro sofferenza, del loro malumore, del loro malessere. Ho iniziato creando un gruppo che assistevo il lunedi’ sera in una saletta prendendo da cinquanta persone 25 euro e cosi’ riuscivo a fare uno stipendio da quadro…poi quel lunedì è diventato un martedì, un mercoledì……è diventata da una saletta una salona e prossimamente a Milano terrò il corso più grande d’ Europa, 1500 persone che mi verranno ad ascoltare a cui insegnerò per quattro giorni come ripartire da zero, come far partire un business con i nuovi strumenti. È un traguardo e sono fiero di me.
Hai in programma di scrivere un altro libro prossimamente?
Dopo il divorzio, quando l’avro’ metabolizzato, ho in mente di scrivere un libro e prendero’ l’ispirazione dalla mia vita privata…ho già pensato al titolo “Se vuoi vai”.
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