UN VULCANO IN CONTINUA ERUZIONE, ECCO CHI È LA DJ RITA GHERZ. SEMPRE PRONTA A STUPIRE IL PUBBLWWICO SIA DURANTE I SUOI SET, CHE ATTRAVERSO LE PRODUZIONI DISCOGRAFICHE, LA RAGAZZA MADE IN ITALY, VIENE A CONTATTO GIÀ DA PICCOLISSIMA CON IL MAGICO MONDO DELLE NOTE, STUDIA INFATTI PIANOFORTE MENTRE VIENE COCCOLATA DALLA MUSICA DEL PADRE, INGEGNERE DEL SUONO, NONCHÉ AMANTE ED ESTIMATORE DI TUTTO CIÒ CHE APPARTIENE ALL’UNIVERSO MUSICALE
Rita eredita e coltiva così questa grande passione, finché nel 2006 decide di mettere le cuffie e intraprendere la carriera da dj. Da lì a poco, la bionda di origini toscane, si trova a selezionare e mixare musica in contesti e ambiti molto affascinanti. Internazionali di Tennis di Roma, Piazza di Siena, feste esclusive per prime di films; per poi essere la testimonial musicale di eventi in Italia e all’estero legati a brand internazionali come: Vogue Fashion Night, Fendi, Yamamay, Nokia, Ferragamo, MTV, Samsung, Lancia, Porsche, per citarne alcuni. Situazioni e circostanze che hanno caratterizzato il suo lavoro, forgiando così un’intraprendenza e dinamicità, sociale e musicale, che l’hanno portata a misurarsi con il pubblico dei grandi numeri. Ed ecco che, pur non tralasciando contesti esclusivi, intraprende la strada dei dancefloor (il primo club che scommette sulle sue capacità è il Prima Donna di Montecatini).
Dopo tantissime date in giro e sconfiggendo il bieco pensiero di alcuni, per cui se si è donne e per giunta belle, non si è capaci di mixare, diventa anche profeta in patria esibendosi in numerosissimi club di primo ordine come: Spazio Novecento, Room 26, Studios, Planet, XS Live e Alibi a Roma; Iclub a Cosenza; il Turquoise di Rimini; Costes, Capannina di Forte Dei Marmi; l’Ostras di Lido di Camaiore; London Club a Padova; Fratelli Club di Bucarest, T35 a Milano; Teatro Posillipo a Napoli; Kat Disco a Messina fino ad arrivare a Ibiza dove si esibisce al Lips Reartes, all’Elements, al Sushipoint e al Veto Social Club. A giugno di quest’anno, arriva anche la consacrazione britannica, con l’evento allo Shoretitch Platform di Londra.
I suoi djset hanno un’energia potente, impressionante. Riesce a catalizzare in modo unico ed originale l’attenzione del pubblico. Con la musica dance nel sangue, la dj mescola senza interruzioni di continuità generi che vanno dall’House, alla Minimal per arrivare alla techno. Da qualche anno Rita Gherz si sta dedicando anche alla produzione musicale, i suoi brani sono scaricabili sulle piattaforme, dove colleziona sempre più followers ed ascoltatori: spotify, beatport e itunes.
La sua ultima release si intitola: “Locust” e sarà pubblicata nelle prossime settimane, stavolta con la sua nuova etichetta Monade Records che inaugurerà proprio con questa produzione.
Anche “Locust” segue il genere da lei prediletto quello dei suoni dark ed energetici della musica techno . Ha anche al suo attivo diverse collaborazioni con dj, producers ed etichette discografiche, come: Dave Scott, Matthew Skudd (Life Sentence Records) e Daniel Clark, con il quale ha pubblicato da poco il brano “Nemesi” su etichetta Aparat Records. Da giugno è partito il suo tour estivo, pieno di date, non solo italiane. Siamo riusciti a rubarle un angolo di tempo per alcune domande…
QUELLO DEL DJ È STATO SOPRATTUTTO UN MESTIERE APPANNAGGIO DEGLI UOMINI. DA QUALCHE ANNO LE COSE SONO CAMBIATE. CHE ARIA SI RESPIRA DALL’INTERNO RISPETTO A QUESTA SITUAZIONE E COME SONO I RAPPORTI CON I TUOI COLLEGHI MASCHI APPUNTO?
«Io sono stata una delle prime e, a Roma, hanno seguito la mia strada molte altre ragazze, alle quali ho dato qualche consiglio oltre che evidentemente l’ispirazione…Posso dire che all’inizio ero vista come un fenomeno paranormale, ma da tempo non è più così, fortunatamente aggiungerei.
Ciò nonostante all’inizio i colleghi “maschietti” mi accolgono con diffidenza, poi quando vedono (sentono) che non hai niente da invidiare al sesso forte si ravvedono. Io con alcuni ho perfino litigato, perché non mi davano spazio; non si fidavano delle mie capacità; c’era molta diffidenza insomma.
Ma, ripeto, oggi fortunatamente non è più così».
QUANTO CONTA ESSERE UNA BELLA DONNA IN QUESTA PROFESSIONE?
«In tanto ti ringrazio per il complimento indiretto. Oggi conta essere belli per qualunque cosa. Soprattutto con l’arrivo dei social l’immagine è diventata molto importante. E quindi anche la professione di dj, indiscutibilmente, ne ha subito l’influenza.
Ma assolutamente come in tutte le cose se non hai le capacità vai poco lontano».
CI PARLI DEL TUO LAVORO DI PRODUTTRICE?
«La sequenza con la quale “scrivo” è sempre la stessa: lavoro su un progetto ascoltando prima di tutto il mio cuore e la mia emotività, poi cerco di dargli ritmo ed energia.
Mi piacciono i suoni molto incisivi ed energici, ma anche le melodie evocative.
Uso spesso voci femminili, che trovo molto suggestive e coinvolgenti e talvolta per raggiungere un risultato prefissato uso anche la mia. L’ultima produzione, in ordine d’uscita si chiama “Locust” e già dal primo ascolto si sente in modo chiaro la mia particolare predilezioni per il genere Techno.
Ciò nonostante durante i miei set mi piace oltrepassare quei piccoli confini che sfociano nella Tech House, la Deep e ovviamente l’origine di tutto, compresa la mia passione per questo lavoro, ovvero l’House music.
Comunque questo brano, nella stesura, ancora una volta, rispecchia il mio animo forte, ma che allo stesso tempo è anche fragile. Locust nasce da una visione, uno scenario fantastico, tutto avvolto in un’ambientazione techno».
CON L’ARRIVO DELL’ESTATE È PARTITO IL TUO TOUR, DOVE POTRANNO “BALLARTI” I NOSTRI LETTORI?
«Tornerò di nuovo ad Ibiza, dove negli ultimi mesi sono stata spesso, come a Londra d’altronde. Poi sarò in Puglia, Sicilia e altre date in Italia dal nord al sud. Da tre anni ho una residenza, una volta al mese a Bazzano Beach, Sperlonga, un posto paradisiaco che considero un po la mia alcova musicale».