Fashion Week Milano collezioni primavera/estate 2016

Radicale come non mai, moderna come non la si vedeva da almeno tre stagioni, la stilista torna sul trono del regno della moda: gli abiti appena appuntati degli uomini, gli shorts con il cappottino da commesso viaggiatore, le scarpe a punta da chierichetto per gli uomini. E ancora: le catene, le stampe di bocche serrate e i finti pitoni a righe con coniglietti impressi per la donna. Insomma: tutto è come un Instagram della contemporanietà affidato nelle mani di un’adolescente di sessant’anni, una creativa che non smette e non vuole smettere di interrogarsi sul presente con domande di stoffa e tagli e cuci. “Con questa collezione ho provato a cucire lo strappo che passa tra il virtuale e il reale, facendo diventare simbolo ogni pensiero e poi mettendolo sugli abiti. Penso tutto questo sia molto umano e allo stesso tempo maledettamente presente. Io lo chiamo post: post industriale, post modesto, post tutto. È il tentativo di scrivere un nuovo linguaggio della moda e del lusso, termine quest’ultimo che continuo a detestare”.