Qui di seguito una breve intervista rilasciatami da SERGIO BELLOTTI poco prima di lasciare Boston per andare a New York dove è stato invitato. A cura di Vaifro Minoretti.
(dal Console Generale d’Italia, Natalia Quintavalle, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Riccardo Viale, il Direttore dell’ICE, Pier Paolo Celeste, il Direttore dell’ENIT, Eugenio Magnani) a rappresentare l’Italia, con il gruppo SPAJAZZY, insieme ad altri insigni personaggi, nell’ambito dell’Italian National Day FESTA DELLA REPUBBLICA 2013 YEAR OF THE ITALIAN CULTURE IN THE US June 2, 2013).
Vaifro: da Bari a Boston un bel viaggio…
Sergio: si ma non e’ accaduto OVERNIGHT come si dice da queste parti. Bari, la mia città natale, dopo le avventure liceali, i primi gruppetti rock in cantine insonorizzate con i cartoni delle uova e qualche lezione di batteria, arrivati i vent’anni inizio’ a starmi stretta.
La prima “America” fu Torino, dove trovai una città ricca di possibilità per un giovane che era disposto a tutto pur di poter vivere “suonando”…. la sua passione.
Sale da Ballo dove ero il più giovane dei musicisti e dei clienti di almeno 30 anni. Night clubs dove si finiva alle 4 di notte per poi ritrovarsi al bar con tutti i colleghi a “briochare” sino alle 7… insomma la vera palestra.
Poi mi capitò la vera occasione della mia vita: le navi da crociera. Suonare, girare il mondo, imparare le lingue e iniziare ad esplorare altre realta… Come dire? Un sogno a colori e con tanto di piscina, stipendio e tanto divertimento.
Con la nave arrivano gli USA ma sopratutto la possibilità economica di poter risparmiare e provare la carta BERKLEE College.
Vaifro: il Berklee College è la scuola dove sei docente, giusto?
Sergio: si, dal 2.000 e cioè dopo due anni dall’aver completato i corsi con specializzazione in Performance.
Vaifro: ma come ci sei arrivato?
Sergio: attraverso una borsa di studio, ricevuta a Parigi, durante un’audizione con il celebre vibrafonista e allora vice direttore, Gary Burton.
Vaifro: beh, complimenti! Una borsa di studio e poi la docenza. Non è da tutti! E’ stato duro ambientarsi negli States?
Sergio: durante i primi anni a scuola ho cercato di lavorare talmente tanto sia sui banchi di scuola che di sera nei locali che non ho avuto tantissimo tempo per pensare al distacco dalla amata Italia o dalla famiglia. Negli USA se vuoi lavorare 25 ore al giorno lo puoi fare. Ed io mi sono subito immerso nella realtà, devo dire: molto meritocratica.
Dopo soli 3 anni avevo gia’ realizzato un CD (Spajazzy) con la partecipazione di Mike Stern (chitarrista di Miles Davis e che vanta una discografia e carriera live di tutto rispetto).
Assieme al mio collega Tino D’Agostino, abbiamo portato il progetto Spajazzy in giro per il mondo e grazie alle recensioni di riviste come jazzTimes e Downbeat (5 stelle ndr) continuiamo a lavorare qui negli USA e in Europa, sia in clubs, che Festival, ma anche per eventi privati dove il Jazz “Made with Italian Components but assembled in the US” è molto gradito e richiesto.
Vaifro: quindi fate un genere a cavallo tra il Jazz e?
Sergio: credo che il nome la dica lunga e poi dalla nostra versione di Estate (ndr Bruno Martino) sino alla recente “Coltranapoli” (composta da Bellotti) il sound Made In italy traspare in tutti i brani, anche quelli di matrice piu’ Electric-Fusion Americana.
In realtà parte sempre tutto da una melodia e poi il resto evolve in maniera naturale.
Vaifro: e altre collaborazioni?
Sergio: insegnare alla Berklee e vivere a Boston (che poi dista solo 4 ore di auto da NY) significa essere davvero nel cuore della scena americana o almeno quella della East coast.
Ci sono tanti concerti e poi le famose jam session serali dove gli artisti di un certo calibro vanno ad esibirsi solo per “il piacere di farlo”.
Senza contare che alla Berklee abbiamo stages (seminari) quasi ogni settimana con grossi nomi. Già da studente mi capitò, per esempio, di accompagnare il grande chitarrista di NY Wayne Krantz (Brecker Brothers, Billy Cobham, etc).
Nel 2006 ho avuto la fortuna di essere stato chiamato a sostituire Vinnie Colaiuta (batterista di Sting ndr) per la crociera Smooth jazz capitanata dal grande Bob James. Lì in soli 10 giorni ho suonato con Tom Scott, Dan Siegel, Bob James e il grandissimo Robben Ford.
Inoltre con Mike Stern ho appena registrato tre nuovi brani (di cui due mie composizioni) che assieme al co-leader del gruppo , Tino D’Agostino, faranno parte del nuovo “Spajazzy” dal titolo “Al Dente. Il CD e’ prodotto da Steve Hunt (tastierista sui dischi storici di Allan Holldsworth) che suona abitualmente con noi dal vivo qui negli USA ma anche, per gran parte delle date, oltreoceano.
Vaifro: e a Boston quanto suoni? Vedo sul tuo sito web che sei almeno 6 volte all’anno in giro per il mondo.
Sergio: in effetti viaggio parecchio, ma con gli impegni didattici e di famiglia cerco di limitarmi a delle trasferte di 10-15 max. Questo mi lascia il tempo di esibirmi con WejazzUp, ogni settimana, nello storico “Slades” di Boston, dove siamo stabili dal 2007. Una vera palestra per me e per i miei studenti, alcuni dei quali vengono dall’ Italia per un’esperienza a 360 gradi. Lezioni, jam sessions e ascoltare, masticare tanta musica.
Vaifro: ma il tempo per gestire il tuo negozio dove lo trovi? Mi sembra una struttura grande e vedo in cartellone tante attivita’ anche li
Sergio: 247drums (24/7 negli USA vuol dire 24h sette giorni su sette ndr) l’ ho aperto nel 2001. Per fortuna (e scelta) è ubicato a pochi metri dalla mia abitazione e quindi riesco a gestirlo piuttosto agevolmente con l’aiuto di personale qualificato. Funziona perche’ posso contare del supporto prezioso dei miei colleghi alla Berklee e dei miei studenti, nonche’ del parco clienti ormai in piedi in questi primi 12 anni di attivita’.
A parte il commercio, cerco di mantenere uno spirito di ritrovo e scambio culturale, infatti ogni sabato abbiamo sempre tanta gente che viene semplicemente a trovarci,scambiar due chiacchiere,conoscere colleghi e perche’ no? Bere un bell’espresso fatto “on site”. Inoltre una volta al mese ospitiamo workshops (master class) con grossi nomi della percussione mondiale. Abbiamo avuto Mike Mangini (Dream Theater), Skip Hadden (Weather Report), Dave Mattacks (Paul McCartney) e tanti altri.
Vaifro: cosa prevedi nel futuro di Sergio Bellotti?
Sergio: preferisco prevedere poco e semplicemente coltivare le oppurtinita’ che mi si presentano. Non avevo previsto neanche la meta’ di quello che faccio oggi. Il grande John Lennon diceva ” Life is What Happens to You While You Make Plans”. Di sicuro sento molta energia positiva e desiderio di cambiamento e nuovi stimoli ma anziche’ dire quello che ho in mente di fare, preferisco concentrarmi sul farlo.
Vaifro: a quando in Italia?
Sergio: nel 2013 ci sono venuto gia’ 3 volte ed a Settembre (dopo un weekend al Drumming Lab di Parigi) saro’ in commissione al concorso internazionale patrocinato dalla Percussive Arts Society Usa in Italia (www.italypas.it). 5 giorni sull’adriatico in cui oltre a fare da giuria per le nuove promesse del drumming nazionale e non, mi esibiro’ live e condurro’ delle master classes. A Novembre prevedo un’ altra venuta in Svizzera e Italia per altri concerti e appuntamenti didattici. Avrò anche delle date per delle convention nel mondo finance e da calendarizzare, una serie di eventi privati in Russia, dove l’interesse per la musica jazz Electric-Fusion con nomi internazionali, è molto richiesta. In ogni caso, si può sempre consultare il mio sito www.sergiobellotti.com
Vaifro: grazie Sergio, è sempre un piacere poterti incontrare e intervistare.
Sergio: piacere mio! Sono io che ti ringrazio! Sono le persone come te che promuovono il Made in Italy con passione e impegno e che ci fanno uscire dal clichè pizza e mandolino… che desidero incontrare! Non dimentico come ci siamo incontrati, vedere degli arredi di artigiani toscani e umbri a casa di amici è stato come respirare una boccata di ossigeno, di storia e cultura, che fanno da sempre grande l’Italia nel mondo.
Ti dirò di più, a breve avrò modo d’incontrare Renzo Arbore, anche lui invitato a NY (ndr FESTA DELLA REPUBBLICA 2013 YEAR OF THE ITALIAN CULTURE IN THE US) e che ha promosso il talento italiano, come pochi.
Vaifro:Una cosa mi sento di dire su Sergio, quello che ti rende grande, oltre al fatto che insegni nella migliore scuola di musica al mondo (!!!!) ed alla tua poliedricità come artista e imprenditore (con il negozio 247Drums)….. è la tua umiltà! Spero che questo sia motivo d’ispirazione per molti.
Vaifro Minoretti.
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