La stagione sportiva è finita e sta arrivando l’inverno. Riesci a rilassarti tra un anno e l’altro?
In questo periodo si devono curare due degli aspetti più importanti nel mondo delle corse. Prima di tutto la forma fisica, allenandosi per essere pronti alla stagione successiva senza lasciarsi mettere in trappola dalle… mangiate natalizie. L’allenamento invernale è fondamentale. Inoltre si lavora alla pianificazione dell’attività futura sia dal punto di vista pratico, analizzando team e campionati, sia da quello degli sponsor. Certo, d’inverno forse le cose sono meno frenetiche. Diciamo che passo molto tempo tra appuntamenti, allenamento, amici e famiglia!!
Tuo padre è stato un pilota di Formula 1, quanto ha influito questo nelle tue scelte?
Certo è impossibile credere che da piccolo non volessi fare il pilota. A casa mia le corse si respiravano e la nostra vita era a stretto contatto con quella di alcune vere e proprie leggende del motorsport, da Gilles Villeneuve ad Elio De Angelis. Poi, la passione è qualcosa che ti scorre nel sangue. È stato così che ho iniziato con il go-kart, impegnandomi al massimo sin da quando avevo 3 anni. E non è stata sempre in discesa, anche perché nel momento decisivo della carriera non sei più un bambino e avere un cognome importante può quasi diventare uno svantaggio. Ho cercato di farmi strada come meglio potevo, soprattutto con la passione che mi ha portato dalla Formula 3 alle corse americane fino, nell’ultimo periodo, alle gare in barca.
Con un background così legato alla pista, com’è nato l’amore per la motonautica?
ÈÈ tutto nato grazie al mio amico Tony De Tommaso, pluricampione nell’ambito della motonautica. È stato lui per primo a mettermi su una barca da corsa, e fin da subito è scattato qualcosa. Non solo quanto a passione, ma anche in termini di velocità. Sono riuscito a mettere in pratica in acqua le nozioni che avevo appreso sull’asfalto ed è stato tutto molto istintivo. Così, sin dal primo anno sono arrivati risultati importanti: ho vinto il Campionato del Mondo Endurance B in Belgio nel 2011 ripetendomi poi nel 2012 in Spagna. Nel frattempo ho trovato posto nel Mondiale Offshore Class-1, la Formula 1 della nautica, cogliendo risultati interessanti con il team Fa.Ro. Acciai.
Oltre all’attività “da corsa” ti occupi anche dell’organizzazione di eventi d’alto profilo. Come riesci a conciliare le due cose?
Overall Events è nata nel 2007. È un progetto che da subito mi ha appassionato ed interessato, anche perché quello degli eventi “high end” è un settore in cui è importantissimo emozionare le persone. E quale modo migliore per farlo se non lasciar trascinare noi stessi da quella stessa emozione? Sfrecciare in Ferrari tra i Tornado dell’Aeronautica Militare, o con una vettura da rally in una masseria pugliese ti permette anche di rendere partecipi molte altre persone di quella passione che ti ha portato ad affrontare tanti sacrifici. Ma non finisce qui, perché nel portfolio di Overall ci sono tanti appuntamenti esclusivi dai Musei Vaticani alla pista in cima al Lingotto a Torino. Per me sono tutte state occasioni speciali per ampliare cultura ed interessi personali. Tralaltro, giusto per tenermi sempre impegnato, ho anche partecipato a vario titolo alla realizzazione di tre pellicole cinematografiche…
Quest’anno hai vestito in pista anche i panni di Diabolik, com’è nata questa idea?
L’idea di Diabolik ha preso forma… durante una visita all’Hotel Melià di Milano in cui c’è una suite dedicata agli amanti del famoso bandito. Con l’agenzia abbiamo chiesto la disponibilità della casa editrice Astorina, che è stata entusiasta dell’idea di vedere il proprio personaggio diventare un pilota in carne delle ossa. Così, abbiamo portato un fumetto in pista e la risposta delle persone è stata eccezionale. Al box di Diabolik c’erano sempre tantissime persone e gli sponsor hanno apprezzato. Dopo Monza, chiusa con un bel quinto posto, si è concesso il bis in Repubblica Ceka, in Slovacchia e in Portogallo. Complessivamente, l’avventura di Diabolik è stata un po’ falcidiata dai problemi tecnici della sua Jaguar, ma… è riuscito a scappare e, dopo aver preso parte al Rally di Monza con una Citroen DS3, è tuttora a piede libero!